La guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello
Edizione critica digitale
L’edizione critica digitale presenta la ricostruzione della prima edizione di La guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello (vc. 11640 del 12 maggio 1916 approvato il 30 maggio 1916; metri 2237), realizzato tra il 15 aprile e il 2 maggio 1916 da Luca Comerio, il fratello Piero, Paolo Granata e altri collaboratori, al seguito delle brigate alpine. Il film uscirà nelle italiane e all’estero con un buon riscontro da parte del pubblico e delle autorità convenute a Milano, Parigi, Londra e altrove a partire dal giugno successivo
Attraverso un approccio che ha intrecciato tra loro storia del cinema, ricerca d’archivio, filologia del film, pratiche e metodologie di restauro, storia militare e storia culturale della Prima guerra mondiale, il progetto ha raggiunto l’obiettivo di produrre una ricostruzione parziale e un restauro conservativo digitale dell’edizione del 1916, che presenta così al pubblico in una estensione, coerenza narrativa e qualità complessiva mai raggiunta in precedenza. Allo stato attuale, il restauro conservativo riporta la totalità degli intertitoli (90) dell’edizione del 1916 e presenta un metraggio di 1536 metri, pari a circa il 70% del metraggio originario del film (2237 metri, come da visto di censura del 30 maggio 1916), per una durata pari a 84’ a 16 ftg/s.
Ciò è avvenuto nonostante la quasi totale mancanza di materiale di prima generazione (del 1916), i precari indizi sul montaggio d’origine e la necessità di doversi all’inverso confrontare con una tradizione di testimoni incerti, contaminati e con materiali spesso rimontati, in condizioni frammentarie, di mediocre qualità (a causa di molteplici duplicazioni, segnate da processi di stampa artigianali, riduzioni del formato da 35mm a 16mm, a 8mm e s8mm o in video, da tagli del quadro di ripresa per riadattarlo ai differenti standard – mascherino sonoro, 16mm, ecc.; nonché di differenti riedizioni realizzate fin dal primo dopoguerra e fino a fine Novecento). Lo studio della tradizione diretta e indiretta del film ha riscoperto un complesso di edizioni, riedizioni e riusi del film del 1916 di grande fascino e valore storico, culturale e memoriale. Il gruppo di ricerca ha così deciso di restituire come secondo esito del progetto anche la riedizione del 1960, riduzione, rimontaggio e sonorizzazione del film del 1916 curata da Luciano Viazzi in collaborazione con Paolo Granata, qui proposta sotto forma di restauro conservativo del testimone “Mautone” (MAU), che l’ha preservata pressoché integralmente.
Il progetto è stato condotto dall’Università degli Studi di Udine in partenariato con La Cineteca del Friuli e Archivio Storico Luce-Cinecittà, grazie ai materiali messi a disposizione da Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Cineteca Italiana di Milano, Società Storica per la Guerra Bianca di Buccinasco, Museo della Guerra Bianca in Adamello di Temù, Famiglia del Generale Antonio Mautone, La Cineteca del Friuli e Archivio Storico Luce-Cinecittà.